LDL, HDL e VLDL: tutti i nomi del colesterolo

Il colesterolo, nonostante spesso venga associato a una cattiva reputazione, è in realtà una sostanza fondamentale per il nostro organismo, tanto che il corpo umano non si limita solo ad assumerlo attraverso l’alimentazione.
La maggior parte, infatti, viene sintetizzato a livello epatico, mediante una produzione endogena, per non dipendere soltanto dalle scelte alimentari dell’individuo.
Grazie al colesterolo, infatti, il metabolismo umano può funzionare correttamente e il corpo sintetizzare la giusta quantità di vitamina D e di ormoni steroidei.
A seconda del tipo di lipoproteina che lo trasporta nel sangue, è possibile distinguere tra:
- Colesterolo HDL (High-Density Lipoprotein) o lipoproteine ad alta densità;
- Colesterolo LDL (Low-Density Lipoprotein), ossia lipoproteine a bassa densità.
E, forse non lo sapevi, esiste anche un colesterolo VLDL, caratterizzato da lipoproteine a densità molto bassa.
Per mantenere una buona salute cardiovascolare, l’equilibrio tra questi tre diversi tipi di lipoproteine è una condizione indispensabile, da raggiungere e mantenere nel tempo.
Qual è il colesterolo buono?
Il colesterolo HDL è chiamato "colesterolo buono" poiché svolge un ruolo fondamentale nella protezione del sistema cardiovascolare.
Aiuta infatti a rimuovere il colesterolo LDL in eccesso dalle arterie, trasportandolo fino al fegato, dove viene metabolizzato ed eliminato.
Questo meccanismo protegge i vasi sanguigni e favorisce una normale circolazione sanguigna, contrastando gli effetti negativi dell’accumulo cronico di LDL.
Se la quantità di colesterolo HDL è insufficiente, l’eccesso di LDL non viene più rimosso e diventa il principale fattore di rischio per la formazione di placche aterosclerotiche.
Il valore ottimale del colesterolo HDL a cui aspirare quando si effettuano le analisi del sangue è superiore a 60 mg/dl, per beneficiare anche del suo intrinseco effetto antinfiammatorio.
Qual è il colesterolo cattivo?
Se il colesterolo HDL è considerato “buono” per il suo ruolo protettivo, il colesterolo LDL ha esattamente la fama opposta.
È “cattivo” perché si accumula a livello delle pareti delle arterie, formando le cosiddette placche aterosclerotiche.
In mancanza di sintomi evidenti o analisi approfondite, questi depositi crescono e il processo dietro all’aterosclerosi (il nome della patologia corrispondente) prosegue, aumentando il rischio di esiti fatali.
Mantenere un buon equilibrio tra LDL e HDL è fondamentale per la salute cardiovascolare. Quando i livelli di HDL sono ottimali, aiutano a rimuovere il colesterolo LDL dalle arterie, riducendo il rischio associato a valori elevati e offrendo una protezione al cuore.
Uno stile di vita segnato da stress, alimentazione ricca di grassi saturi e scarsa attenzione ai controlli medici può, nel tempo, lasciare il segno sulla salute delle tue arterie e causare problematiche non da poco.
Il colesterolo VLDL non è da meno in quanto a rischi: le lipoproteine VLDL, rispetto alle LDL, sono maggiormente ricche di trigliceridi pertanto si occupano di distribuirli ai tessuti come fonte di energia.
Quando i trigliceridi vengono eliminati, le lipoproteine VLDL si trasformano in LDL, motivo per cui sono spesso considerate i loro “precursori”.
Sia le LDL che le VLDL, se presenti in eccesso, possono rappresentare un rischio per l’organismo.
Inoltre, livelli elevati di trigliceridi favoriscono l’aumento di peso e peggiorano la salute cardiovascolare.
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Come regolare i livelli di colesterolo

Non esistono scorciatoie o segreti, il metodo più efficace per abbassare i livelli di colesterolo risiede in un cambiamento dello stile di vita.
Se attualmente ti rendi conto che la sedentarietà prevale e la tua alimentazione è ricca di alimenti raffinati e grassi saturi (presenti in salumi, burro e formaggi stagionati, ad esempio), occorre un cambiamento concreto per favorire un buon equilibrio tra HDL e LDL.
Sei ciò che mangi, e soprattutto come ti nutri, pertanto chiedi aiuto ad un Nutrizionista per imparare a rispettare il tuo fabbisogno energetico, con pasti genuini e il corretto apporto di nutrienti.
La tua spesa si trasformerà, includendo alimenti integrali, grassi insaturi, frutta, verdura e legumi.
E se lo sport non fa per te?
Inizia a camminare di più, a prendere le scale al posto dell’ascensore e a dedicare almeno un’ora alla settimana ad esercizi aerobici.
Con il tempo, ti abituerai a raggiungere i 150 minuti raccomandati dall’OMS e trarrai benefici dagli esercizi di resistenza. La costanza premia in ogni percorso.
Il risultato?
I livelli di colesterolo LDL si abbasseranno e potresti notare anche una diminuzione del grasso corporeo.
Persino un modesto dimagrimento può ridurre la sintesi epatica di colesterolo e agire in sinergia con il ruolo protettivo della forma HDL verso il sistema cardiovascolare.
Una nuova vita di benessere per te e il tuo cuore
La nuova versione di te richiede uno stile di vita attivo e un regime alimentare più consapevole, pur di aumentare l’apporto di colesterolo buono, a partire da fonti di grassi insaturi.
Inizia sostituendo il burro con l’olio extravergine d’oliva e a consumare noci, mandorle e pesce azzurro anziché salumi, carni grasse e prodotti raffinati.
Hai la possibilità e la responsabilità di riequilibrare il rapporto tra HDL e LDL, riducendo così i rischi per cuore e vasi sanguigni.
In commercio, si trovano anche integratori appositamente formulati per ottimizzare il tuo impegno nel gestire i livelli di trigliceridi e di colesterolo nel sangue.
Quest’ultimo ha tanti nomi legati alle differenti lipoproteine a cui si lega, e non sempre rappresenta un “problema”: la conoscenza è il primo passo verso la prevenzione e una qualità di vita sempre migliore.
Bibliografia
- https://www.epicentro.iss.it/attivita_fisica/linee-guida-oms-2020
- Goff, D. C., Lloyd-Jones, D. M., Bennett, G., et al. (2014). 2013 ACC/AHA Guideline on the Assessment of Cardiovascular Risk. Circulation, 129(25 Suppl 2), S49-S73. DOI: 10.1161/01.cir.0000437741.48606.98.
- Ference, B. A., Ginsberg, H. N., Graham, I., et al. (2017). Low-Density Lipoproteins Cause Atherosclerotic Cardiovascular Disease. European Heart Journal, 38(32), 2459-2472. DOI: 10.1093/eurheartj/ehx144.